La trasmissione dei messaggi di un genitore al proprio figlio non avvengono solo attraverso una comunicazione verbale e non verbale, ma anche e soprattutto con un passaggio di valori e contenuti emotivi a livello sommerso e inconsapevole. Può accadere quindi che una madre decida sul piano cosciente di essere forte, sorridente e costruttiva nell’affrontare una separazione, per poi trasmettere inconsapevolmente ai figli una richiesta insistente di vicinanza e di conforto. Questa madre soffre, dilaniata dal dolore di un matrimonio fallito e dall’abbandono di suo marito, ma continua a garantire ai figli la sua presenza materna costante e responsabile. Tuttavia i contenuti emotivi trattenuti passano lo stesso, nonostante l’impegno a costruire un falso sé sicuro e sorridente. Ciò comporta una contraddizione comunicativa tra il messaggio verbale di rassicurazione rivolto ai figli e la sottostante richiesta di consolazione che prorompe dalla ferita affettiva della donna. Al figlio giunge inevitabilmente anche il messaggio sommerso, suscitando reazioni differenti: sollecitudine, premura, conflitto, sensi di colpa. Mai comunque indifferenza. Da adulto il figlio ha ormai introiettato tutto questo e lo tiene gelosamente dentro di sé nella forma di messaggi impliciti carichi di valenza affettiva ed emozionale. L’obiettivo nei percorsi di crescita è quello di portare a consapevolezza tale processo fino a decidere di mollare e abbandonare la pesantezza di una serie di messaggi fin troppo limitante. Eppure questa trasformazione non è affatto facile! I messaggi da lasciare alle spalle, infatti, sono importanti in quanto forniscono una costante presenza interiore e determinano numerose reazioni capaci di cristallizzarsi in veri e propri stili relazionali (così importanti, come sappiamo, per la creazione di un’identità personale e sociale stabile e riconoscibile). In altre parole: anche da adulti i nostri genitori continuano ad abitare in noi e ad essere presenti e attivi come durante la nostra infanzia, con la differenza che ora noi facciamo da soli e “giochiamo” quegli stessi messaggi mettendoli in atto nei rapporti attuali con gli altri a cui teniamo. Se non interviene una nuova consapevolezza il rischio è quello di seguire il destino dei nostri genitori perpetuando e ricostruendo una realtà simile a quella vissuta nel nostro passato remoto.
L’eredità emotiva dei nostri genitori
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