Verso sentieri inesplorati

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Mal comune, mezzo gaudio. “Rob de mat” avrebbe detto il grande Brera! Strano gaudio quello legato al senso di appartenenza ad una categoria di persone che condividono la lamentela e il vittimismo come effetti di un’esistenza poco consapevole… La posizione della vittima è comune a tanti, forse perché la massa trova più facile subire e restare invischiata nelle maglie dei condizionamenti sociali. Essere insieme, nel viversi come vittime impotenti, è la magrissima consolazione, il “mezzo gaudio” di cui si parlava. In fondo noi abbiamo paura di stare bene, non conosciamo cosa significhino gioia e amore. Non sappiamo stare nel ben-essere per lungo tempo, sentire la passione e la creatività che esprimono il dinamismo stesso della vita. Coloro che, invece, hanno raggiunto questa condizione ci sono riusciti solo perché l’hanno fortemente voluto. Hanno deciso di attraversare la sofferenza, di dare un taglio a certe abitudini e alla prevedibilità dei luoghi comuni, per individuarsi e trovare il senso della propria vita, lo scopo dell’esistenza e la fioritura della propria anima. Questo cammino, sicuramente non facile, comporta l’uscita dal conosciuto, dal “sempre stato così”, da ciò che fanno tutti, dall’essere inconsapevoli burattini di un sistema che ci manipola con grande facilità attraverso la paura e il bisogno. Il conosciuto è ciò che ci hanno fatto sperimentare i nostri genitori con i loro limiti e le loro inconsapevolezze. Il loro modo di amarci ha generato un tipo corrispondente di attaccamento. Nell’arco degli anni succede quindi che si venga a creare una zona di comfort, uno spazio di tranquillità interna necessario per tenere a distanza le angosce. Tutto questo prende la forma di un adattamento stabile che permette alla persona di sopravvivere, incorporando tuttavia le ansie, il controllo, la depressione e le rigidezze giunte dalle figure genitoriali. Il coraggio, allora, è quello di abbandonare il sentiero già battuto per aprirci al nuovo, per individuarci lasciando andare questi “prodotti di scarto” che ci hanno invaso al di là delle nostre intenzioni. Solo così possiamo ritrovare noi stessi, liberare preziose energie e portare la nostra frequenza vibrazionale all’Amore e a alla Gioia.

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