di Roberto Costantini
La nostra energia femminile ci permette di avere o meno una buona relazione con noi stessi. Ciò è molto legato a come abbiamo vissuto nostra madre (o chi ne faceva le funzioni) nei primi anni di vita, alle sue caratteristiche di presenza, accoglienza e capacità di sintonizzazione affettiva. Determinante è la storia di attaccamento della madre con i propri genitori, e i livelli di ansia, insicurezza e paura presenti dentro di essa. Emozioni e stati d’animo si trasmettono facilmente (perlopiù in modo inconsapevole) e il bambino registra questi elementi facendone degli attaccamenti interni. L’esito del legame precoce con la figura materna incide fortemente sul senso di sicurezza della persona e sulla sua capacità di stare in contatto con se stessa. L’energia femminile, spesso associata a una primigenia capacità ricettiva, scorre in noi e ci rende più presenti. Svilupparne il potenziale significa imparare a cogliere, in ogni istante e in ogni particolare, il miracolo della vita che sboccia. Fiducia è la parola chiave di questa esperienza: fiducia in un mondo che sa rispondere al nostro desiderio di incontro.