Il moltiplicarsi incessante di percorsi spirituali nella società complessa rivela alcune opportunità, ma anche molti rischi. L’attitudine con cui in troppi si avvicinano a questo mondo ricco di offerte più e meno sapienti, è quella di chi intende acquisire dei superpoteri. Il culto delle tecniche di consapevolezza conduce i più immaturi a convincersi che un ego potenziato, orgoglioso delle proprie conquiste spirituali, possa dare pace al cuore e gioia alla vita. Si finisce così, al contrario, per estremizzare la tendenza contemporanea ad autoriferire a se stessi ogni evento dell’esistenza. Il controllo viene scambiato per libertà, ecco allora la pretesa di padroneggiare tutto, sciogliendo definitivamente i quotidiani dilemmi che assillano anche il maestro più venerabile. In particolare non è raro che certi soggetti si convincano – mediante la frequentazione di gruppi condotti da leader abili e attraenti – di poter diventare come quest’ultimi, evitando il duro lavoro interiore che chiede di riconoscere l’eredità della propria storia culturale e familiare, la natura dei nostri attaccamenti anacronistici, il tipo di proiezioni che siamo abituati a fare sugli altri.
Non accorgersi delle aspettative proiettate su un personaggio carismatico, permette di vivere inizialmente l’entusiasmo della sequela, quindi l’imitazione di una figura considerata più che umana. Altrettanto illusoria è la smania di coloro che cercano di apprendere infiniti strumenti per orientare vittoriosamente la propria vita in direzione del successo. Già il mito onnipresente dell’efficienza (plasmato com’è dalle logiche strumentali e calcolanti della tecnica e dell’economia) dovrebbe inquietarci, ma ad esso si aggiunge la fede cieca nella capacità di pilotare l’intera realtà muovendo dalla propria volontà. Una caricatura di padronanza che contraddice esattamente il cuore di qualunque tradizione sapienziale dell’umanità. La volontà ha un suo ruolo importante nelle nostre esistenze. Senza impegno e chiare intenzioni ogni viaggio per mare è destinato a naufragare rapidamente. Tuttavia non si dimentichi che noi prepariamo l’imbarcazione e issiamo le vele, ma il vento, come lo Spirito, soffia dove vuole.
dott. Paolo Bartolini
ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling Sede di Ancona