Il caso non esiste! L’anima vuole evolvere portando con sé anche le altre parti dell’essere: lo spirito, la mente ed il corpo. Noi viviamo nella materia e nello spazio-tempo ed è qui che stiamo facendo esperienza per la nostra evoluzione. Quindi è fondamentale avere un corpo sano e reattivo, come pure liberare la mente da tutti i legami non risolti del passato. Il punto è che noi viviamo e ci identifichiamo con la nostra coscienza che è solo una minima parte dell’intero. Molto vive ad un livello inconscio. La domanda da farsi è: “come facciamo a conoscere ciò che giace attivo in noi come rinchiuso in una sacca magmatica?”.
Questo materiale è fondamentale perché raccoglie tutte le emozioni rimosse, i traumi e tutto ciò che è legato a sofferenza e conflitti (come ricordi ed immagini di situazioni difficili). Nonostante mille cautele, la vita ci costringe, prima o dopo, a confrontarci con ciò che impedisce la nostra evoluzione. Gli accadimenti quotidiani sono, in quest’ottica, dei segnali importanti da leggere e decodificare. Ogni giorno, infatti, impattiamo con le nostre emozioni, con la nostra reattività, sollecitati costantemente da stress e “pressioni” di vario genere.
Allora è fondamentale renderci conto di quante cose ci danno fastidio nell’arco della giornata, di come viviamo le nostre relazioni più importanti. E’ decisivo avere consapevolezza delle emozioni che ci attraversano e riconoscere se prevalgono emozioni positive di frequenza più alta nella direzione dell’amore o se facilmente siamo preda di rabbie, rancori e risentimenti. L’obiettivo è di purificarci sempre di più, di evolvere verso l’apertura del cuore e verso l’Amore Vero. I conflitti vanno dunque risolti mediante il processo del perdono.
Tutto, infatti, parte dal perdono e dalla gratitudine. “Il perdono – è stato detto in modo molto bello – è una scelta interna della vittima di rinunciare al rancore”. In definitiva il cammino del perdono ci aiuta a liberarci dal nostro passato conflittuale fino a lasciare andare le emozioni negative, in qualche modo a donarle, appunto “per-dono”.