di Roberto Costantini
Mi racconti di una paura
anche se nulla fa paura.
Mi esprimi rigidezza e lo mostri
con il tuo corpo.
Ti difendi ma nessuno
ti attacca.
Ti vogliono bene,
ma non ci credi.
Poi limiti la tua vita e piangi
e ti disperi e ti deprimi.
Angosciato, rassegnato, sconfitto.
E ti chiedo dove sia il nemico,
ma è solo dentro di te.
Per questo non stai bene
con te stesso
e ti rifugi nei pensieri
e così cadi nelle fauci del tuo nemico
e non ti gusti neanche
il piacere di un buon cibo,
indifferente a tutto ciò che accade,
mentre i colori scompaiono
e l’inverno prende
il sopravvento sulla vita.
Lasciami entrare, un po’ alla volta,
e dammi un posto
accanto a te.
Non ti ruberò l’inverno,
aspetteremo insieme,
con i tuoi tempi, che la primavera
soffi via la cenere
di questa chiusura.