ASPETTATIVE E IDEALI

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di Roberto Costantini

Una dose massiccia di sofferenza si genera dal gap esistente tra le aspettative e la realtà. Le aspettative si producono sulla base di bisogni non soddisfatti legati perlopiù al passato, ma ancora attivi. Una sorta di diritto implicito a ricevere ciò che non si è avuto alimenta il desiderio, assai frustrante e destinato allo scacco, di ottenere il risarcimento per quanto patito nel corso della vita. In questo modo si assume una posizione di attesa con forti venature vittimistiche. Diventa allora più difficile accettare quel che accade. La rabbia, infatti, travolge lo spazio mentale e si nutre di pensieri rivendicativi. La sensazione di essere stati offesi e di aver subito ingiustizie mette in moto un loop di reattività. Spesso si smarrisce il senso della realtà: tutti vengono percepiti come crudeli, senza cuore, incapaci di amare. Particolarmente cocenti sono le delusioni affettive, soprattutto quando gli altri sono stati rivestiti con l’abito dell’idealizzazione. Sognare e costruire una realtà ideale, perfetta e priva di macchia, è non a caso una strategia difensiva adottata dai bambini che vivono in una condizione di solitudine e sofferenza. Il cammino difficile e necessario implica l’entrata nella disillusione e l’arte di accogliere tutto ciò che viene: non perché tutto debba piacere, ma perché solo accettando la realtà per com’è possiamo sperare di intervenire su di essa per trasformarla.

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