di Roberto Costantini
Le persone vogliono da una guida tutto e subito, un atteggiamento infantile che muove dalla pretesa che sia l’altro ad appagare i loro bisogni. Il paradosso è che, mentre il bambino quando riceve prende per sé e rimane soddisfatto (ad esempio dopo una bella poppata), l’adulto quando riceve sembra rifiutare la possibilità stessa di acquietarsi. Rimane il desiderare tutto e subito, ma nello stesso tempo dominano gli attaccamenti mentali e le resistenze che impediscono di lasciar entrare un nutrimento vero. Chiuso in se stesso e lacerato da vissuti contrastanti, il soggetto rimane incastrato nel mentale e manca l’appuntamento con un benessere concreto qui e ora. Le aspettative sono forti quanto lo sono le resistenze ad aprirsi e impegnarsi per uscire dal senso di vuoto e mancanza coltivato negli anni insieme a lamentele e autocompatimento. Le persone non hanno gran voglia di impegnarsi, di conoscersi e di riattraversare le proprie problematiche in maniera consapevole. Spesso vorrebbero un “miracolo” e, non di rado, credono di trovarlo negli psicofarmaci. Che quest’ultimi vengano assunti per via “orale” non deve stupire. Qualcuno ha detto che il farmaco sostituisce il seno materno… Meditiamo!