DAL CONTROLLO ALLE SENSAZIONI

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L’eccesso di controllo, ormai pervasivo in una società attraversata da paure e conflitti crescenti, compromette il contatto con il corpo, con le emozioni e con le sensazioni viscerali. La fiducia nel pensiero logico e discorsivo oscura, troppo spesso, la sfera dell’intuito e della propriocezione, riducendo la vita umana alla dimensione razionale. Quest’ultima è certo molto importante, eppure l’esperienza ci insegna che “la mente mente”, che il pensiero scollegato dal corpo produce pericolose illusioni. Dinnanzi ai segnali del nostro organismo non è infrequente spaventarci per la loro intensità o spiacevolezza; la paura di “Sentirci”, quindi, muove non solo dalla convinzione di un primato assoluto della ragione logica, ma anche dalla scarsa abitudine a riconoscere la natura e le sfumature delle sensazioni corporee. Questo misto di ignoranza, diffidenza e timore rende impossibile l’arte del ben-vivere, perché priva l’individuo di elementi sensoriali concreti, capaci di apportare gioia e di sostenerlo nelle decisioni importanti. In mancanza di sensazioni aperte e chiare assomigliamo a cani privati del loro fiuto: l’orientamento salta e a nulla serve l’ipercompensazione messa in atto da labirintiche elucubrazioni e da ragionamenti privi di spessore. Le sensazioni di pancia, soprattutto a fronte di situazioni problematiche, danno in genere risultati più apprezzabili rispetto al lungo soppesare ed analizzare tipico del pensiero convergente. Imparare ad ascoltare queste sensazioni e a creare per esse un campo di attenzione accogliente e non giudicante, rappresenta un impiego più evoluto delle nostre funzioni mentali. L’armonia che si viene ad instaurare nella persona, proprio a partire da un nuovo modo di rapportarsi con il mondo delle sensazioni interne, ha riflessi immediati nella vita quotidiana. L’uomo è infatti un animale culturale che, per vivere in pienezza, ha bisogno di valorizzare tutti i suoi sensi e di integrare in modo coerente le componenti fisiologiche, cognitive, emotive, simboliche e posturali del proprio essere. In quest’epoca dominata dalla fretta e dalla centralità ossessiva dell’ego, ripartire dalle sensazioni profonde è un primo passo indispensabile per orientarci in direzione di un vero Ben-Essere e per promuovere legami autentici con gli altri.

 

dott. Roberto Costantini

Presidente ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling Sede di Ancona

 

 

 

 

 

 

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