di Roberto Costantini
Tu mi hai segregato
e io non mi sono arrabbiato,
ma ho approfittato del ritiro
forzato
per guardarmi dentro.
Ho visto cose di me,
ho sentito meglio cosa volevo,
mi sono impegnato
e ho praticato a lungo.
Tu mi hai imprigionato,
avvolgendomi con paure
e illusioni, così mi hai spinto
a cercare ancora più dentro
la mia verità.
Di te non mi posso fidare,
mi vuoi raggirare
e manipolare.
Non pensi a me e al mio bene.
Non mi guardi con il cuore,
ma con l’occhio intrusivo
della mente
per farmi essere dipendente
da te e dai tuoi piani.
Mi vuoi controllare
e ammaliare,
per farmi pendere
dalle tue labbra.
Ma dentro di me c’è tutt’altro,
sono connesso e collegato,
sono forte e cosciente,
sono energico e illuminato:
ti devi rassegnare,
non mi riuscirai più
a spaventare,
né tanto meno a manovrare.
Lì dove mi hai chiuso,
pensando di separarmi
da me stesso,
ho trovato il mio Sé
intatto
e l’ho abbracciato.