Condividiamo dei frammenti selezionati dalla tesi che la counselor Silvia Albertini ha realizzato per concludere i tre anni del Master in Counseling ASPIC.
ECOCOUNSELING. LA NATURA COME PUNTO DI PARTENZA E DI ARRIVO
Negli incontri di Ecocounseling, quando è possibile, lo spazio del colloquio è in natura, poiché questo già facilita il compito di un più autentico contatto con sé; infatti fuori dai luoghi abituali anche la nostra psiche si predispone a concentrarsi su livelli del sentire che di solito focalizziamo di meno. All’aria aperta si respira meglio e anche la mente può funzionare con più chiarezza (…).
La natura diventa punto di partenza e punto di arrivo in questo processo di ampliamento della spesso limitata e standardizzata idea che si ha di sé, per riconoscerci parte del processo della vita in evoluzione. Nella natura diventa più facile contattare le parti più profonde di sé, si ampliano potenzialità percettive esterne ed interne, si riconoscono le leggi dell’interdipendenza che regolano tutti i processi del vivere, si ritrova la sensibilità nei confronti della bellezza, si allena l’empatia e la valorizzazione della diversità (…).
Ma l’Ecocounseling non è vincolato a incontri ambientati all’aperto, la sua peculiarità si esprime anche nella tipologia del lavoro in cui la natura diventa metafora per raccontare e raccontarsi, anche quando si è tra quattro mura urbane.
La pratica del Counseling essenzialmente basata su ascolto non giudicante ed empatico, prende spunto da esercitazioni tratte dall’Ecopsicologia per ‘esplorarsi’ da punti di vista inusuali, come ad esempio nella realizzazione dell’“Atlante del Pianeta Io”, in cui il cliente viene accompagnato a descriversi, nella sua molteplicità e contraddittorietà, usando la metafora degli habitat naturali, sino a successivamente entrare in dettaglio nel riconoscere i diversi abitanti e a consolidare la sua responsabilità nei confronti del pianeta.
Un allenamento, questo, alla presenza a sé stessi, prima di tutto, e alla capacità di coordinamento consapevole e creativo delle diverse forze attive nella persona, nonché un invito all’azione contrapposta alla reazione automatica che in genere è dettata solo dall’abitudine (…).
L’Ecocounseling lavora in due direzioni diverse ma complementari: porta le persone a stretto contatto con l’ambiente naturale per permettere loro di scoprire aspetti nuovi e più profondi di sé e diffonde una maggior consapevolezza dei nostri stretti legami col mondo (con l’ecosistema terrestre) per risvegliare il coinvolgimento e l’amore necessari nell’affrontare anche l’emergenza ecoclimatica. Nella pratica, risveglia la percezione sensoriale, il contatto con le emozioni, l’attenzione ai dettagli, la capacità di meravigliarsi, la curiosità e l’empatia nei confronti della diversità e la sensibilità a dimensioni più sottili, per facilitare il recupero del senso di appartenenza al Pianeta Terra. L’Ecocounselig offre spunti e pratiche adatti a tanti diversi ambiti di applicazione, come ad esempio Crescita personale, Educazione, Formazione aziendale, Ambientalismo ed eventi comunitari, Pet relationship… (…)
L’Ecocounseling considera la crescita personale il percorso più efficace per favorire lo sviluppo di una maggior consapevolezza ambientale. Nella misura in cui una persona impara a relazionarsi in modo autentico con sé stessa, aprendosi alla molteplicità, contraddittorietà e ricchezza del proprio essere, si innesca un processo che la porterà a sviluppare le stesse modalità relazionali “ecologiche” anche in dimensioni più ampie. L’incontro con l’ambiente naturale diventa spazio-tempo eccellente anche per accompagnare il cliente a connettersi più in profondità con la sua, di natura. (…)
In ambito comunitario e ambientalista, l’Ecocounseling amplia gli obiettivi che si propone in educazione cercando di raggiungere anche un pubblico adulto per dare voce al sentire inespresso della gente rispetto alle problematiche ecologiche più importanti, per valorizzare un legame archetipico con la natura e un sapere ancora presente in molte comunità, per risvegliare nuove riflessioni, per stimolare l’elaborazione di nuove strategie nell’impegno verso il pianeta, per dare maggiore forza, colore e direzione all’impegno ambientalista. (…)
Fulcro dell’Ecocounseling è anche la pratica della centratura, la capacità di connettersi al “qui e ora” in un atteggiamento di attenzione vigile con la mente quieta. È quello che oggi si chiama Mindfulness, uno stato di coscienza che ha il potere di rigenerare l’attenzione e di dissolvere lo stress. Le pratiche di Green Mindfulness risvegliano il contatto con la natura e con l’inconscio ecologico, mettendo in relazione l’io con l’ambiente naturale in una prospettiva evolutiva. Durante la pratica si diventa osservatori di sé stessi e ci si pone in uno stato di apertura verso l’esterno che si compie attraverso la sollecitazione dei cinque sensi. Il contatto con la natura facilita questa connessione e porta la mente in uno stato di calma, permettendo anche di affacciarsi alla dimensione transpersonale, raggiungibile con un po’ di allenamento, che diventa strumento utilissimo nella quotidianità, per affrontare lo stress della vita contemporanea. (…)
Oggi più che mai le persone vogliono e devono imparare ad attingere alle immense risorse personali ancora sconosciute e inutilizzate. I momenti di difficoltà, i cambiamenti improvvisi, l’incertezza del futuro, possono essere visti come un’opportunità per uscire da schemi abitudinari e dalla zona di comfort e imparare ad ampliare l’idea che si ha di sé stessi e dell’esistenza, verso definizioni più ampie in grado di includere talenti, aspirazioni e valori nella propria vita quotidiana e di riconoscere le potenzialità di azione e di intervento trasformativo sulla realtà che sempre abbiamo a disposizione (…).
L’Ecocounseling accompagna questo percorso di evoluzione personale tenendo conto simultaneamente della dimensione interiore, della dimensione interpersonale e della dimensione ambientale, col preciso intento di rendere la persona consapevole oltre che di sé stessa, anche del suo prezioso e unico contributo che può dare alla realtà circostante, in modo che ciascuno possa trovare il proprio modo di attivarsi nella collettività umana e nella collettività terreste (…).
In pratica possiamo così riassumere i valori, le competenze e le pratiche che l’Ecocounseling promuove:
Risveglio di percezione sensoriale, degustazione delle emozioni, attenzione ai dettagli, capacità di meravigliarsi, curiosità ed empatia nei confronti della diversità…
Contatto con la terra, meditazione in natura, silenzio interiore.
Flessibilità percettiva.
Allenamento alle relazioni di qualità e alla co-creazione.
Senso di appartenenza.
‘Ginnastica della coscienza’ per allargare il concetto di Io e includervi anche gli altri, l’Umanità, la Natura, il Pianeta intero.
Promozione del senso di responsabilità individuale e della corresponsabilità nei confronti dell’evoluzione.
Senso della bellezza.
Celebrazione della vita e della sua varietà.
Ricontestualizzazione del proprio vissuto in un’ottica ecosistemica.
Fratellanza e sorellanza con tutte le creature.
Impegno attivo nei confronti della Comunità.