Devozione; Discernimento; Doverismi

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DEVOZIONE

L’atto di consacrare se stessi a una divinità, a una causa o a un essere umano. La devozione richiede prontezza nel soddisfare il comando della persona (o dell’essere invisibile) verso cui si nutre una profonda affezione. Essere devoti implica quindi anche la disponibilità a sacrificare se stessi. In senso laico la devozione si presenta come un’ininterrotta dedizione a qualcosa/qualcuno che si ama, in cui si crede e che si intende onorare.

DISCERNIMENTO

Nel “dis-cernere” è implicito l’atto di separare una cosa da un’altra per poter giungere a una conoscenza adeguata. Il discernimento mette così in gioco la capacità di distinguere, nel continuum della percezione, degli aspetti discreti che consentano un esame approfondito della realtà. Senza discernimento è difficile prendere una posizione “propria” su qualsiasi questione della vita.
Sia a livello sensoriale che sul piano intellettuale chi sa discernere dispone dei criteri per giudicare cosa è buono e cosa cattivo, cos’è bene e cosa male, e così via.

DOVERISMI

Quando il senso del dovere diventa eccessivo e si spinge all’estremo.
Fare qualcosa per doverismo significa agire sotto costrizione, perdendo autenticità e spontaneità. I doverismi generano stress. La loro origine è spesso rintracciabile nella storia di attaccamento della persona e, quindi, nel suo rapporto con i genitori e con altre figure educative importanti.

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