MISERICORDIA
La misericordia va oltre il perdono, perché ha a cuore anche la miseria di chi commette il male. Nella misericordia si esprime una delle capacità più profonde dell’essere umano e, purtroppo, meno praticate: quella di andare oltre il negativo restituendo vita (“dare cuore”) a chi ha smarrito la via dell’Amore. Nel gesto misericordioso non c’è alcuna pretesa di superiorità verso gli altri esseri umani.
PERDONO
È l’atto di perdonare, di concedere, a chi ci ha offeso o danneggiato, un’altra possibilità. Ciò che si “dona” è, in un certo senso, il futuro ovvero il fatto di liberare l’altro da un giudizio definitivo e immodificabile sulla sua persona. Perdonare implica una duplice memoria: memoria dell’offesa subita e memoria del valore dell’altra persona. Quest’ultima permette di andare oltre il rancore e neutralizza il ciclo della vendetta ponendo al primo posto la dignità dell’essere umano e il valore della riconciliazione. Perdonare non significa mai dimenticare o rimuovere, bensì serbare il ricordo degli eventi superando le reazioni di rabbia e recriminazione che spesso accompagnano il nostro rapporto con il passato.
PIETA’
Sentimento di commiserazione per le disgrazie altrui. Chi prova pietà può infatti sentirsi facilmente al di sopra del sofferente, ritenendo di far scendere dall’alto il proprio aiuto. Sebbene il termine non includa originariamente questa sfumatura, si può affermare che il “mostrarsi pietosi” implichi spesso un senso di distanza tra chi prova tale sentimento e chi è in grave difficoltà.