di Roberto Costantini
L’energia maschile dentro di noi è prevalentemente collegata a come ci siamo presi il padre (o chi ne fa le funzioni) nei primi 13-14 anni di vita, in quel lungo periodo nel quale la nostra personalità viene a formarsi. L’energia maschile è quella dell’agire, della volontà, della responsabilità, della determinazione e della capacità di porsi obiettivi. Se il rapporto con il Maschile è stato conflittuale o abbiamo rifiutato aspetti della figura paterna, la nostra energia sarà discontinua e intermittente. Sarà dunque molto difficile impiegare una forza costante e direzionata per raggiungere le nostre mete. Inoltre capiterà facilmente che la rabbia si insinui nelle nostre azioni distorcendole. Se invece il modello maschile è stato fragile, insicuro e passivo, non avremo forza sufficiente per assumerci le responsabilità implicate nel perseguimento di un personale progetto di vita. Riaprire i canali dell’energia maschile diventa quindi fondamentale per non subire la vita e sviluppare la nostra assertività. Qualcosa di ben diverso dalla violenza e della prevaricazione, frutti avvelenati del patriarcato e del dominio dell’uomo sull’uomo. Perché il Maschile è un polo creativo dell’esperienza psichica e nulla ha in comune con la legge del più forte.