Qual è il tuo locus of control? Se è all’esterno credi che il tuo piacere e la tua felicità possano arrivare quando ottieni e raggiungi qualcosa che è fuori dal tuo essere. Sarai eccitato quando non ti mancherà il denaro per acquistare tutto ciò che desideri. Oppure sarai felice se incontrerai una partner o quando andrai finalmente in vacanza mandando a quel paese tutti gli impegni. In questi casi tutte le tue energie sono spostate all’esterno e vivi inseguendo ciò che ti manca. Poi, quando riesci a raggiungerlo, beh, la “felicità” dura un istante e diventa davvero difficile amare quel che si ha e farselo bastare. Un caso limite di questo circolo vizioso è lo shopping compulsivo, la spinta ad acquistare beni e merci che non riescono mai a colmare l’infelicità reale della persona. Se invece il locus of control è interno, la tua attenzione si volge dentro di te e prendi confidenza con il fatto che la felicità è nell’Essere. Allora sei più attento a come costruisci le relazioni, a ciò che ti accade, ai tuoi comportamenti abituali e a come ti risponde il mondo.
C’è una zona d’ombra in noi, sempre attiva, che ha bisogno di essere illuminata per lasciare andare gli attaccamenti obsoleti e disfunzionali, e per giungere finalmente ad accettare i nostri limiti profondi (senza accettazione è impensabile una pur minima trasformazione). Il punto di partenza, in questo viaggio di scoperta delle possibilità più autentiche della vita, è dentro di noi: siamo chiamati a prendere coscienza e consapevolezza di chi siamo e di come ci affacciamo al mondo. Entrare sempre un po’ di più in noi stessi è la precondizione per prenderci la responsabilità, per riconoscere il modo peculiare con il quale costruiamo la realtà a cui prendiamo parte. Non ti puoi nascondere dietro un dito e colpevolizzare gli altri, piuttosto è fondamentale che tu sia disposto a imparare dall’esperienza. Quel che ti accade è come uno specchio che restituisce l’immagine riflessa del tuo viso: sono mille le informazioni preziose che possono giungerti dalle persone che ti circondano, tutte utili per correggere aspetti di te che influiscono negativamente sulle relazioni vitali che ti tengono al mondo. Perché, al di là della percezione illusoria di un doloroso isolamento, noi siamo invero collegati all’intera realtà, siamo in cammino insieme agli altri esseri umani: percorsi di anima e percorsi di vita che possono raggiungere la piena coscienza di Esistere e di Essere Vita solo smettendo di girare ansiosamente intorno al vuoto del nostro piccolo io.
dott. Roberto Costantini
Presidente dell’ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling Sede di Ancona