IN AMORE VINCE CHI AMA

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Dopo tanti anni di lavoro con i pazienti è possibile sintetizzare i passaggi fondamentali che segnano, nella vita delle persone, le loro esperienze di coppia. Le mancanze infantili legate alle figure di cura lasciano aperto il bisogno di una dipendenza affettiva che non è stata vissuta e attraversata fino in fondo. In relazione alla gravità di queste carenze il bambino può mettere in atto, con intensità diverse, difese psicologiche quali l’idealizzazione, i sogni ad occhi aperti, le fantasie compensative. Questo tentativo di sopravvivere alla frustrazione e al dolore è pericoloso perché produce una graduale sostituzione della realtà (ad esempio con la creazione di amici immaginari). Le mancanze primarie contribuiscono così alla nascita di aspettative che l’individuo, anche da adulto, mantiene in vita nutrendo la speranza illusoria di ottenere da un partner esterno ciò che non ha ricevuto da piccolo. Le aspettative verso l’altro, in particolare nei confronti del partner in una relazione sentimentale, rischiano di essere enormi e fuori misura, generando di conseguenza delusioni cocenti che evocano le antiche dinamiche di rabbia e frustrazione attraverso ripetuti scontri, conflitti e rotture. Nella coppia ciascuno porta tutto il proprio schema di attaccamento costruito con i genitori senza però averne consapevolezza. E quando le cose non funzionano è frequente e facile pensare che sia l’altro ad essere sbagliato, ad avere tutta la colpa, a non saper leggere il pensiero del partner, a non capire. Tutto ciò innalza i livelli di disagio e di incomprensione, aggravando una situazione già tesa. Possiamo andare avanti così per molto tempo fino a quando non ci rendiamo conto che siamo noi a creare la nostra realtà, che siamo noi ad avvicinarci ad alcune persone con caratteristiche specifiche che ci riportano a un clima di familiarità basato sui nostri modelli di attaccamento interni. Allora occorre un gesto di umiltà, di consapevolezza, un gesto importante come pochi altri nella vita: quello di comprendere che tutto è dentro di noi. Ed occorre necessariamente prendersi la responsabilità di se stessi, di affrontare vecchie dipendenze irrisolte, di considerare l’altro come un’opportunità preziosa per crescere e realizzarci, per riconoscere le nostre difese, i conflitti rimossi, le proiezioni abituali. In questo modo la relazione di coppia diventa una scuola di vita, di apprendimento, offrendoci lo slancio per cercare di guarire finalmente le nostre vecchie mancanze mediante un percorso di crescita facilitato da una figura di cura sufficientemente buona, una specie di nuovo genitore che aiuti a decontaminare il presente dai vecchi bisogni del bambino ferito. Solo così possiamo dirci adulti e iniziare a donarci, ad aprire i canali della Tenerezza, del Contatto profondo con il partner, della Condivisione e del senso di Appartenenza. La gratuità dell’amore è fondamentale per superare i dualismi e trascendere gli egocentrismi in un cammino progressivo che, muovendo attraverso Responsabilità, Gratitudine e Perdono, conduce all’Amore indistruttibile, quello universale. Perché, in definitiva, l’amore lo conosciamo davvero solo quando impariamo a darlo.

 

dott. Roberto Costantini

Presidente ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling  Sede di Ancona

 

 

 

 

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