INTERROMPERE IL GIUDIZIO, APRIRE IL CUORE

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«Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.» (Lc. 6,42-43). Questi passi del Vangelo sono sempre molto attuali. Troppo spesso approcciamo la realtà mediante il giudizio e la critica. Molte sono le ombre, in noi, che non vogliamo contattare e riconoscere, allora finiamo per proiettarle sugli altri e ci lasciamo andare a giudizi sommari e ingenerosi. Sia come vittime lamentose, che come inflessibili persecutori, preferiamo non metterci in discussione e intraprendere con umiltà un processo di responsabilizzazione centrato sull’accettazione dei nostri limiti e dei punti di forza. Le frasi del Vangelo, invece, ci stimolano a essere noi stessi e a co-creare la realtà in un cammino di continuo perfezionamento etico. Imboccando la direzione dell’accoglienza, della tenerezza e dell’amare, possiamo uscire dalla contabilità delle ragioni e dei torti. Uscire quindi dalla prigione di una mente dominata dal giudizio, dalla critica e dal controllo. Il richiamo a una vita buona implica l’apertura del cuore, il metterci in gioco e prenderci la responsabilità delle nostre azioni, superando reattività e impulsività. Possiamo scegliere e decidere di trasformare la nostra esistenza, ma solo se prima abbiamo esplorato i lati oscuri della nostra personalità.

dott. Roberto Costantini
Presidente dell’ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling  Sede di Ancona

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