È bene dirlo: spesso siamo noi i nostri peggiori nemici. Le paure che accompagnano una persona, fin dai tempi remoti della propria infanzia, si sovrappongono alla realtà e le impediscono di cogliere con slancio nuove opportunità di benessere. La paura, quando è automatica e sclerotizzata, comporta infatti la tendenza a chiudersi, a stare sulle difensive, imprigionando se stessi in una corazza di inscalfibili certezze che ha lo scopo di proteggere da un inconscia e pervasiva fragilità. Dinnanzi al fluire della vita, che mette immancabilmente in crisi pensieri e convinzioni granitici, l’individuo può scegliere di ricercare rassicurazioni all’esterno, assumendo abitudini ripetitive e consolanti, che in realtà ne impoveriscono l’esistenza. L’energia vitale, in questi casi, viene spesa ininterrottamente per difendersi da un pericolo indefinito che, come un fantasma, si materializza nel presente generando angosce intollerabili. Le persone chiuse e spaventate, inoltre, risultano socialmente più influenzabili e manipolabili: non riescono a cogliere l’essenza delle cose e dunque, con grande facilità, vengono sedotte dai poteri forti sempre attivi nella società, che le conducono verso falsi bisogni annullando la loro individualità. Sul terreno delle paure, in altre parole, attecchisce il progetto di chi, in quest’epoca turbolenta, ha tutto l’interesse a condizionare e dirigere l’opinione pubblica, seminando incertezza e senso di impotenza. Prendere consapevolezza delle proprie paure, e di quelli che sono i veri bisogni dell’essere umano, è il primo passo, necessario ma non sufficiente, per conoscere se stessi e prepararsi ad affrontare la vita adulta in modo responsabile. Importante è che la presa di coscienza riguardi il soggetto nella sua interezza psico-fisica e, grazie anche ad un autentico radicamento nelle sensazioni, si traduca in pratiche di vita centrate sull’apertura e sulla condivisione con gli altri. Perché se è vero che uscire dalla paura è imprescindibile per aprirsi alla vita, lo è altrettanto il contrario: si può uscire dalle paure solo se si prova ad andare incontro alla vita con maggior fiducia, accettando i rischi di un cambiamento siffatto.
dott. Roberto Costantini
Presidente ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling Sede di Ancona