di Roberto Costantini
La tristezza è un’emozione sana presente in ogni processo di lutto in cui una perdita mette in moto tappe ben precise di elaborazione interiore. Dall’intensità massima del dolore si può, con il tempo, iniziare a risalire per riconquistare maggior equilibrio e un umore più stabile. Ma le alterazioni possono essere diverse: ad esempio la persona che non apre il pianto nonostante la perdita. Il soggetto aumenta il suo controllo e si impedisce di entrare nell’emozione e di lasciarla fluire. Il bambino ha bisogno di piangere, ma viene “incapsulato” nel dover essere grande e forte. Così non può piangere, perché questo lo farebbe sentire fragile e troppo “piccolo”. Oppure, se c’è troppa rabbia e indurimento, il pianto viene chiuso mentre sarebbe importante che si aprisse. Aprire il pianto significa accettare un po’ di fragilità per aprire la tenerezza verso se stessi. Fino a quando c’è la rabbia la tenerezza rimane chiusa e con essa le nostre lacrime.