Mi colpisce molto quando vengo a sapere delle tante persone che si rivolgono a sensitivi con doti divinatorie. E non meno stupore mi coglie quando vengo a sapere che sono numerosi i soggetti che coltivano presunte doti extrasensoriali per poi vendersi sul mercato alla ricerca di adepti e discepoli. Vecchio come il mondo, il desiderio di conoscere il proprio futuro ha sempre spinto uomini e donne a cercare un oracolo da consultare. Nei nostri tempi, sempre più precari e incerti, questo bisogno di controllo risponde alla crescente sensazione di una vita appiattita sul presente e alla sparizione di un futuro promesso in cui credere. Ci si accontenta di qualche conferma sulla salute, sulla coppia e sul lavoro, in assenza di tutele sociali che garantiscano a tutti una vita dignitosa. In questo clima di sbandamento collettivo la superficialità la fa da padrona e si moltiplicano figure pseudo-carismatiche che approfittano della crisi generalizzata in cui versa la nostra civiltà. Ecco allora che cresce il numero di coloro i quali, in cerca di potere sugli altri, vantano doti soprannaturali e garantiscono la risoluzione di tutti i problemi in un batter d’occhio. Particolarmente preoccupante, in questo scenario, è la richiesta dell’atto magico che possa far ottenere tutto e subito senza dover intraprendere una difficile esplorazione all’interno di sé. È impressionante, pensando anche alla mole spaventosa di denaro che gira nel circuito dei maghi-indovini, notare quante persone si mettano nelle mani di pericolosi manipolatori. Possiamo chiederci, quindi, perché in tanti fuggano l’esperienza di calarsi nel proprio spazio interiore, in profondità, per fare i conti con i limiti e le carenze insiti nella vita umana. Solo lì possiamo trovare qualche risposta e prepararci a scegliere responsabilmente per affrontare le difficoltà di ogni giorno. D’altronde è pura illusione immaginare che qualcun altro possa sostituirsi a noi, evitandoci il duro compito di confrontarci con noi stessi. L’impegno deve diventare quello di guardarci dentro per contattare il nostro essere. Certo un aiuto esterno per intraprendere questa sfida può rivelarsi fondamentale, ma l’importante è che tale aiuto sia puro e non assuma alcuna forma invasiva e condizionante. Il supporto reale di cui abbiamo bisogno, e che differisce sensibilmente dalla passività con cui molti si affidano ai superpoteri di qualche sedicente guaritore, è quello che ci permette di far emergere in noi gli attaccamenti che ci distanziano dal nostro vero Sé, aiutandoci a consapevolizzarli per poi poterli sciogliere. Il cammino verso l’Amore autentico passa attraverso questa opera di verità che siamo chiamati a fronteggiare con coraggio e pazienza. Non esistono soluzioni facili che, magicamente, possano portare la luce nelle tenebre con una semplice invocazione di forze soprannaturali. Ci vogliono tempo, umiltà e responsabilità.
dott. Roberto Costantini
Presidente dell’ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling Sede di Ancona