TRASCENDERE I BISOGNI INFANTILI E VIVERE AL CONFINE DI CONTATTO

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Le persone vogliono innamorarsi per provare sensazioni forti e coinvolgenti: parliamone! L’innamoramento poco ha a che fare con l’amore, per non dire niente. In fondo parliamo di uno stato alterato della coscienza, una sorta di “incantamento” che non consente di avere un contatto lucido con la realtà. Lasciato a se stesso e assolutizzato si rivela essere  una scorciatoia senza via d’uscita. Basta poco per “accendere” l’entusiasmo e altrettanto per precipitare nuovamente nella noia. Ci si innamora attraverso facebook e messenger; lo scambio di messaggi si infittisce con la speranza di sperimentare qualcosa di intenso. Purtroppo la giostra gira veloce e si va facilmente in confusione. Ciascuno si dimentica dell’altro proprio nell’esatto istante in cui proietta su di lei/lui il proprio atavico bisogno di essere amati e considerati. L’istantaneità di passioni così leggere e prive di radici non tiene alla prova della realtà. Nelle relazioni vere, quelle scampate alla ragnatela virtuale dei piccoli e grandi narcisismi, la conoscenza avviene molto lentamente e richiede di riconoscere il proprio bisogno e quello del partner. Se il bisogno infantile di amore è molto forte, il rischio di invaghirsi e illudersi è molto alto. Meno forte è il bisogno più si riescono a processare informazioni e a darsi il tempo per ascoltare le sensazioni emergenti nello spazio di coppia. Saper discernere i segnali provenienti dall’altro/a è più facile se la persona si impegna essere presente e consapevole, ponendosi in ascolto di ciò che si muove nel profondo. Un contatto efficace e aperto con la realtà consente di cogliere, con occhi puri, quanto arriva dall’altra persona e di individuare il suo falso sé, ovvero le maschere che indossa per proteggersi dal rischio di un incontro profondo sul piano emozionale e affettivo. Quando si riesce a trascendere il bisogno di conferme e la pretesa di un risarcimento impossibile, possiamo finalmente darci il tempo necessario per vivere ciò che avviene al confine di contatto.

 

dott. Roberto Costantini

Presidente dell’ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling  Sede di Ancona

 

 

 

 

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